Omelia del card. Tarcisio Bertone Segretario di Stato Vaticano

Cari fratelli e sorelle,
grazie per avermi invitato a presiedere questa Celebrazione eucaristica, prima che vi mettiate in cammino per la 29° edizione del pellegrinaggio notturno da Macerata a Loreto.

Il primo grato pensiero lo rivolgo a Mons. Claudio Giuliodori, da poco tempo alla guida di questa diocesi, come pure agli altri Vescovi presenti, in modo speciale a Mons. Giancarlo Vecerrica, Vescovo di Fabriano-Matelica ed animatore di questo vostro annuale appuntamento fin dalle prime edizioni. Con vero piacere mi unisco a voi, cari giovani, che siete arrivati da ogni parte d'Italia ed anche dall'estero. Questa bella e significativa iniziativa di fede e di devozione mariana e nata alla scuola del compianto don Luigi Giussani, che ha sempre formato i giovani alla bellezza di essere cristiani. Di anno in anno, questo pellegrinaggio, proposto da persone educate alla fede nel Movimento Comunione e Liberazione, vede aumentare il numero dei partecipanti, delle associazioni e dei movimenti che vi aderiscono, pur trattandosi di una proposta spirituale esigente, che comporta non poca fatica e sacrificio.

(...). Quest'oggi ci soffermiamo a meditare sul "sommo mistero trinitario", il mistero di Dio che Gesu ci ha rivelato e che la Chiesa ripropone alla nostra fede.

Il mistero di Dio! "Dio, chi e questo Dio?", esclamava con furore di miscredente, ma pure con un intimo e profondo travaglio di coscienza, l'Innominato nei "Promessi Sposi" del Manzoni. Questa stessa domanda si pongono, in maniera piu o meno riflessa, tutti gli uomini: i credenti e gli atei, gli antichi e i moderni. La domanda su Dio qualcuno l'ha definito "la grande domanda" (the big question). Gli Stati atei e le culture materialiste hanno cercato e cercano di cancellare il nome di Dio, ma e difficile spegnere nel cuore dell'essere umano la sete del divino. La risposta al grande interrogativo - "Dio, chi sei?" - e chiusa nel mistero perche il Tutto non puo essere costretto nell'atomo dell'intelligenza umana. Eppure questo mistero si e andato sempre piu chiarendo non tanto per lo sforzo umano, dimostratosi sempre inadeguato, ma perche Iddio stesso ha pensato di rivelarsi agli uomini gradualmente. E in Cristo il mistero di Dio ha trovato il punto massimo della sua manifestazione. Tuttavia, come scrive l'apostolo Paolo nella prima Lettera ai Corinzi, solo alla fine dei tempi Egli sarà "tutto in tutti" (cfr 15, 28).

(...) "Ed io che sono?": la domanda del vostro conterraneo Giacomo Leopardi, che avete proposto come tema-guida di questa edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto, si pone a questo punto dinanzi a noi e ci interpella profondamente. "Che sono io?". Come puo comprendere la persona il senso della sua esistenza indipendentemente da Dio? L'uomo arriva a capire pienamente se stesso solo a partire da Colui che per amore l 'ha creato e con l'amore lo fa vivere. In questa prospettiva suonano eloquenti le parole del Salmo responsoriale: "Signore, che cosa e l'uomo perche te ne ricordi?" (Sal 8). Come ha scritto il Papa nella recente Esortazione apostolica postsinodale Sacramentum caritatis, Iddio viene incontro all'uomo che "porta in se l'insopprimibile desiderio della verità, ultima e definitiva. Per questo, il Signore Gesu, «via, verita e vita» (Gv 14,6), si rivolge al cuore anelante dell'uomo, che si sente pellegrino e assetato, al cuore che sospira verso la fonte della vita, al cuore mendicante della verità. Gesu Cristo, infatti, e la Verita fatta Persona, che attira a se il mondo". In Dio, che in Cristo ha rivelato la potenza del suo amore, ogni essere umano trova se stesso. Il mistero trinitario, che oggi contempliamo, ci introduce cosi nell'amore, ci spinge a vivere nell'amore, a vivere per l'amore, a vivere di amore, certi che là dove c'e amore, li c'e Dio. Quanti uomini e quante donne non hanno ancora incontrato l'amore vero, l'Amore che è Dio! Ecco perche nel mondo c'e odio, indifferenza, guerre e violenza, solitudine e tristezza, fame e miseria. Ma il Signore non si e rassegnato ad una umanità senza amore, e ci ha donato in Gesu Cristo il suo Spirito, sceso come fuoco ad infiammare e consolare i nostri cuori. Lo Spirito ci ha resi uomini e donne spirituali, cioe uomini e donne votati all'Amore. Questa e la nostra missione; questa e la vocazione a cui Dio chiama anche voi, cari giovani. Vi aiuti a portarla a compimento Maria Santissima, Madre della speranza, che vi accoglierà domani nella santa Casa di Loreto, al termine di questa notte di cammino e di preghiera.