Il rosario dei pellegrini per chiedere pace

L'appuntamento è per domani sera alle sette. Quanti saranno, nessuno
lo potrà calcolare con precisione. Certamente migliaia, a giudicare
dalle numerose risposte pervenute finora agli organizzatori del
Pellegrinaggio Macerata-Loreto che nei giorni scorsi hanno lanciato
l'idea: recitare in contemporanea, come un'unica voce, il rosario nei
diversi luoghi d'Italia e del mondo dove sono presenti i tantissimi
amici del Pellegrinaggio, che l'anno scorso ha radunato 40mila persone
in cammino per tutta la notte verso la Santa Casa. Il direttore Ermanno
Calzolaio spiega i motivi dell'iniziativa: «Invece di moltiplicare
analisi, discussioni e marce vogliamo aderire a quello che chiede il
Papa, il quale ci ricorda che "solo Cristo può rinnovare i cuori e
ridare speranza ai popoli". E per questo facciamo nostro e rilanciamo
il suo appello a "moltiplicare l'impegno della preghiera e della
penitenza, per invocare il dono della pace". Le sue parole interpellano
lo spirito più autentico da cui nasce ogni anno la Macerata-Loreto, un
gesto con cui le persone riconoscono il loro limite e si affidano a una
Presenza più grande delle loro capacità. Chediamo alla Vergine
lauretana, Regina della pace, la semplicità di cuore per seguire la via
che il Santo Padre indica a tutti». Adesioni sono già pervenute da
Ancona, Pesaro, Ascoli, Loreto, Fabriano, Fermo, Urbino, San Benedetto
del Tronto, Rimini e molti centri minori. In alcuni casi l'iniziativa
arriva da gruppi di Comunione e liberazione, a cui hanno aderito altri
gruppi ecclesiali, parrocchie, gente comune. In un messaggio inviato al
nunzio apostolico a Baghdad, gli organizzatori ricordano di avere
scelto come speciale intenzione di preghiera del prossimo
pellegrinaggio, in programma la notte del 14 giugno, la pace in Iraq e
in tutto il mondo, e lo invitano come ospite d'onore. Monsignor
Giancarlo Vecerrica, da poche settimane alla guida della diocesi di
Fabriano, è colui che 25 anni fa ha rilanciato, insieme agli studenti
del liceo di Macerata in cui insegnava, l'antica tradizione del
pellegrinaggio a piedi nella campagna marchigiana verso Loreto: «Il
rosario è una grande catena umana che lega coloro che nel mondo
concepiscono la pace come un dono da chiedere e come una responsabilità
da esercitare, una costruzione che si fa nella storia con pazienza e
determinazione a partire dal messaggio della mattina di Pasqua ("pace a
voi"), l'evento che sprigiona tutta la positività della vita. In questo
momento non servono le contrapposizioni, è necessario che ciascuno vada
al fondo della sua umanità per incontrare la presenza di Dio. Il
pellegrinaggio è la sintesi di tutto ciò: mettersi in viaggio verso la
meta per trovare risposte alle proprie domande. Ogni anno sono colpito
dalla partecipazione di tante persone che si dicono non credenti, ma
che chiedono di camminare con noi, di legarsi alla grande catena umana
che recita il rosario attraversando paesi e campagne».