Un maratoneta da Roma a Gerusalemme

Partito il 1° gennaio dal Vaticano, il maceratese Ulderico Lambertucci raggiungerà la Terra Santa ad aprile. Oggi la tappa nella «sua» Loreto: da qui era già partito per Lourdes e Fatima

Ha le calze sportive la Befana della pace. Quella che scorre nel sangue e nel sudore di Ulderico Lambertucci, dal primo gennaio di corsa, al ritmo di 70 chilometri al giorno, verso la Terra Santa. Il 60enne atleta di Treia (Macerata), che proprio ieri ha salutato i suoi concittadini, oggi, nel giorno dell'Epifania, è atteso al Santuario della Madonna di Loreto, dopo una giornata ricca di incontri: al mattino, a Macerata, la Messa celebrata dal suo vescovo, monsignor Claudio Giuliodori, e il successivo saluto delle autorità del Comune di Treia, del Comune e della Provincia maceratese, sostenitori dell'iniziativa, insieme al Centro Sportivo Italiano e all'Opera Romana Pellegrinaggi. Nel pomeriggio, ad attenderlo presso il santuario lauretano, c'è la celebrazione dell'arcivescovo prelato monsignor Giovanni Tonucci. La «cometa» di Betlemme, per lui accesa fino ad aprile, lo condurrà domani ad Ancona, dove sarà ospite della società calcistica di serie C e del presidente della Regione, Gian Mario Spacca.

Con Lambertucci brilla ogni giorno la fiaccola della Pace del CSI, accesa a Capodanno nella Basilica di San Pietro dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano. Un fuoco benedetto all'Angelus dal Pontefice nella Giornata Mondiale della pace. Una data di partenza non casuale, visto che da sempre Lambertucci abbina la passione sportiva alla sua devozione religiosa. «Più che una performance sportiva - aveva detto al via - la mia vuole essere una simbolica missione, sulla scia degli antichi pellegrinaggi, per una futura speranza di pace». In Vaticano le sue prime falcate sono state salutate da una gremitissima piazza San Pietro. Di sapore francescano i passi successivi: il 3 gennaio ha varcato la Casa della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli, per poi pregare il giorno dopo sulla tomba di San Francesco. Quindi il sentiero francescano verso Gubbio ed una sosta, nei pressi di Fabriano, al convento dei Frati Minori di Valleremita. Frati minori, cappuccini e conventuali accoglieranno ancora il maratoneta italiano lungo i 6000 km nei cento giorni del suo itinerario. Sempre di corsa Lambertucci attraverserà infatti Ravenna, Venezia, Trieste; quindi le martoriate terre balcaniche: la Slovenia delle foibe, la Croazia e la Bosnia del conflitto degli anni '90, i Balcani, il Kosovo.

Lambertucci, imprenditore edile sposato con due figli, non è nuovo a iniziative del genere, legate soprattutto alla sua devozione mariana. Maratoneta da record, infatti, nel 2002 ha coperto i 1600 chilometri tra i santuari di Loreto e Lourdes, nel 2003 i tremila verso Fatima, passando per Santiago di Compostela, e i duemila tra Roma e il santuario della Madonna Nera di Czestochowa, in Polonia. Quasi settemila chilometri con la benedizione di Giovanni Paolo II. A Gerusalemme si unirà il 20 aprile prossimo alla quinta edizione della Maratona per la pace dedicata a Giovanni Paolo II, organizzata dal CSI e dall'ORP.