Macerata-Loreto, trent'anni sui passi della luce che libera

Arriveranno da tutta Italia, ma anche dalla Svizzera, da Croazia e Slovenia, dalla Spagna e dal Portogallo. Gli organizzatori non si sbilanciano, ma sono in molti a prevedere che quest'anno verrà superata la cifra-record di 65 mila presenze toccata nel 2007. Fino a due giorni fa era annunciato l'arrivo di 160 pullman, ma come sempre accade molti arriveranno alla spicciolata o con mezzi propri.

Si prevede dunque un bagno di folla per la trentesima edizione del pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto, che parte stasera alle 21,30 e che da anni è diventato il più numeroso tra i molti che si svolgono in Italia.

Trent'anni fa, il 17 giugno 1978, risposero in 300 alla «provocazione» lanciata da don Giancarlo Vecerrica, giovane insegnante di religione del liceo Leopardi di Macerata. Quel loro incamminarsi nelle strade di campagna verso la Santa Casa di Loreto, dove sono custodite le pietre del «sì» di Maria all'Angelo, ripeteva un gesto antico, praticato per secoli dai contadini marchigiani ma ormai in disuso. Un gesto semplice, promosso da Comunione e Liberazione insieme alle diocesi marchigiane, che rilancia in maniera elementare, con la recita del rosario e con i canti, l'essenza del cristianesimo: il Mistero di cui da sempre l'uomo cerca di scoprire il volto, gli viene incontro, risponde alle attese di significato che abitano nel cuore di ogni persona.

L'uomo è fatto di domande che cercano risposte convincenti. E il pellegrino è l'emblema della condizione umana: l'homo viator che si mette in viaggio verso una meta, e anche se si ferma per la stanchezza, anche se cade, riprende il cammino perché vuole scoprire cosa lo attende al traguardo. Per questo I gli organizzatori ripropongono come titolo dell'edizione 2008 una frase pronunciata da don Luigi Giussani, il fondatore di Cl, in occasione del primo raduno mondiale dei movimenti in piazza San Pietro, il 30 maggio 1998: «Il vero protagonista della storia è il mendicante». E ai partecipanti vengono proposti tre esempi luminosi di questa posizione umana, recentemente scomparsi e legati da una lunga amicizia con la Macerata¬Loreto: Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari (che quest'anno sono attesi in gran numero), don Oreste Benzi e il cantautore Claudio Chieffo.

Alle 18 i primi pellegrini entreranno nello stadio Helvia Recina di Macerata, poi seguiranno canti e testimonianze sui trent'anni di storia e una testimonianza di Julián Carrón, presidente della fraternità di Cl. La Messa sarà presieduta dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. Poi verso le 21,30 inizierà il cammino notturno, guidato come sempre da Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica, e al quale parteciperà anche il vescovo di Macerata, Claudio Giuliodori.

L'arrivo dei primi pellegrini davanti alla basilica di Loreto è previsto intorno alle 6,30.

Il Papa ha inviato un telegramma, attraverso il segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, nel quale auspica che «quanti prenderanno parte a una così significativa esperienza di preghiera che ripropone in modo originale un gesto profondamente sentito dal popolo cristiano, possano fare gioiosa esperienza di Cristo via verità e vita, sperimentando la materna intercessione di Maria madre di speranza». Al pellegrinaggio partecipano anche persone non credenti e in ricerca, soprattutto giovani. Che da quel popolo in cammino sono incuriosite, «provocate», interpellate. Qualche anno fa una ragazza bielorussa, Larissa, disse: «Sono venuta per vedere con i miei occhi cos'è la fede, perché io sono atea. Voglio vedere Dio nel volto di coloro che credono».