45° Pellegrinaggio Macerata-Loreto Testimonianze

Certezza “granitica” e viso sorridente

Testimonianza di Giuseppe di Bassano del Grappa

Mi chiamo Giuseppe e con mia moglie Ada abitiamo a Rosà un paese alle porte di Bassano del Grappa in provincia di Vicenza.

Entrambi ammalati. Io con il parkinson (in forma lieve) e mia moglie con la sclerosi multipla (invalida al 100%). Per questo motivo partecipiamo al gruppo della messa di Don Eugenio Nembrini cosiddetto dei “Quadratini” come quelli dello ZOOM da circa 18
mesi. Ci ha introdotto una nostra amica Memores che ci ha detto: “vi farà bene”.

E’ un aiuto concreto, costante a respirare la vicinanza di Gesù.

La testimonianza e la compagnia continua che ci facciamo l’un l’altro (via zoom dopo la messa quasi giornaliera) non tolgono il dolore, la fatica fisica, lo sconforto nei momenti più bui, mi aiutano a tenere desta la fede e la certezza del compimento finale. I nostri santi, li chiamiamo così i nostri morti ormai più di 100 dall’inizio di questa “messa” me lo dimostrano e mi hanno insegnato di come Cristo non mi abbandona mai, mi accompagna sempre mi insegna a guardare alla realtà e ad accettare il disegno buono che Lui ha pensato per me.

Ad esempio il perché sono qui a camminare verso la casa di Maria con la domanda: Chi cerchi?

Ho fatto il pellegrinaggio costantemente per molti anni e poi l’ho interrotto a causa delle nostre malattie.

Circa due mesi fa stavo discutendo con mia moglie in quanto volevo rifare il cammino. Avevo però il dubbio che fosse solo un pretesto per dimostrare che potevo ancora farcela quando il postino suona il campanello e ci consegna un pacco contenente la copertina dei quadratini. Questa copertina è stata realizzata con le foto di alcuni di noi e viene regalata per amicizia. Ne avevano già una e quindi appena aperto il pacco mi sono detto: Questa me la carico sulle spalle e la offro alla Madonna di Loreto quale segno di AFFIDAMENTO di tutti i quadratini. Se Lui vuole così, la fatica fisica del cammino è superabile.

Ecco dove sta l’aiuto che ci facciamo. La fatica, il dolore restano, ma uno non si dispera più e per usare due espressioni dei nostri santi ha la certezza “granitica” e il viso sorridente.