Sono Ivan un ragazzo di 25 anni e da quando ho iniziato l’università mi è cambiata la vita.
Prima facevo il pugile e vivevo come tanti ragazzi: discoteca, bevute e donne ed essere cristiano a volte mi sembrava una rinuncia alle cose che volevo. Ero cristiano come tanti: andavo a messa facevo i sacramenti ma non mi aspettavo niente da Dio, se non il fatto che esaudisse i miei desideri... Lo pregavo affinché realizzasse quello che volevo, ma non centrava niente con la realtà, con le mie scelte e con la quotidianità. Ma poi l’incontro con dei ragazzi in università che vivevano il cristianesimo in ogni aspetto della vita: studio, vacanze e ogni altra cosa. Mi sono accorto che c’era qualcosa di più bello e interessante dei miei desideri ed era stare con questi amici, in quanto con loro stavo bene e poi la loro amicizia era qualcosa di eccezionale che rispondeva alle domande di eternità e di felicità che avevo, un modo nuovo e più bello di trattare le cose: la ragazza, le amicizie e ogni aspetto della vita. Tanta era l'eccezionalità che solo Dio poteva essere il fautore di ciò. E da questo incontro è cambiato tutto, non vivo più come prima e la cosa che più desidero è la permanenza con questi amici, con questo Cristo incontrato che passa attraverso questi amici ma non sono questi amici.
Per me Cristo non è (o non è più) una rinuncia alle cose che mi piacciono ma anzi è l’unica cosa che mi dà una vera e completa soddisfazione che da senso alle cose! Non è più la "rinuncia a" ma è la "possibilità di", la possibilità di essere veramente felici e realmente soddisfatti.
Cristo non è la rinuncia a fare certe cose con la ragazza ma è la possibilità di godersela fino in fondo e accorgersi di che Mistero si ha davanti, solo Dio può permettere di amare veramente una persona gratuitamente, senza ritorni e pretese.
Per me Cristo è questa maggiore umanità, questo maggior amore, questa maggior profondità nei rapporti. E la vita è una continua avventura, le cose mi piacciono di più, tutto è più gustoso. Prima, nonostante vivessi da “spericolato”, ero molto più annoiato.
Mi sono accorto che solo Dio è in grado di soddisfare totalmente le esigenze di infinito del mio cuore, di rendere eterno ciò che per sua natura è finito.
Dato che Cristo non è un pensiero ma è qualcosa che accade adesso, la vita è diventata la continua ricerca di questo rapporto con Lui attraverso la realtà, da quella lavorativa a quella familiare.