44° Pellegrinaggio Macerata-Loreto Testimonianze

Il perdono lo si dà solo con il cuore

La testimonianza di Gemma Calabresi, moglie del commissario Calabresi, assassinato da un commando negli anni ‘70

So che siete tanti in questa notte in cammino e vorrei essere lì con voi. Vorrei dirvi: non relegate la persona all'unico gesto o frase che vi ha offeso. Guardatela con tutta la sua umanità, con tutte le sfaccettature della sua vita. Quella persona non è solo quel gesto negativo che ha commesso, ma tante altre cose. Lei è anche come voi.

Sappiate che il perdono non lo si dà con l'intelligenza, con raziocinio; si dà solo con il cuore. Lo dice la parola: è un dono. Il dono si dà con amore. Il perdono non è una debolezza, ma una forza. Ti fa volare alto, ti fa sentire libera, ti fa sentire in pace con Dio e con l'umanità.

Dopo anni, ho perdonato i responsabili della morte di mio marito. Prego per loro e chiedo che abbiano la pace nel cuore.

Vorrei anche dire a voi giovani: quando siete in gruppo, mantenete un pensiero critico, un pensiero libero, individuale. Non siate gregge. Prima di condannare una persona solo per sentito dire, informatevi, cercate di sapere, conoscere e capire.

Perché il male, anche se di gruppo, è comunque male, e ne dovrete rispondere con la vostra coscienza.

Grazie a tutti voi, siete nelle mie preghiere.

Ermanno: Grazie signora Gemma, io mi permetto di chiederle: ma quando le capita, come lei ha tante volte detto, di andare avanti nella strada e di perdersi, di perdere questa luce di cui anche adesso lei ci ha parlato... come fa?

Gemma: devo dire che io, quella mattina che uccisero mio marito, ho ricevuto, ho sentito forte la presenza di Dio e ho ricevuto il dono della fede. Ecco, io quell'esperienza di come ho sentito dentro di me quella pace in un momento così assurdo dove pace proprio non ci doveva essere, io attingo sempre a quella sensazione forte che io ho sentito della presenza di Dio.

Ma io ho scoperto che Dio va da tutti. Va da chi è responsabile della morte, è andato da me, va dai carcerati, perché io ho avuto poi esperienze andando a trovare varie persone. E quindi bisogna sapere, essere convinti che Dio è lì di fianco a noi, anche per le cose più semplici che ci sembrano banali ma che ci fanno soffrire.

L'importante è chiedere, dirgli: aiutami. Anche nei momenti di scoraggiamento: non so cosa dirti, sono svuotato, sono scoraggiato, sono triste, per piacere fatti sentire. Ecco, Dio c'è e si farà sempre sentire. Dobbiamo essere sicuri e convinti.